In questa quarta pillola Enrico Podestà affronta il tema delle modalità di pagamento dei parcheggi nelle città italiane, nello specifico:

#04 Metodi di pagamento della sosta

In questa pillola affronteremo il tema delle modalità di pagamento dei parcheggi, nelle città infatti si sono evolute diverse modalità di organizzazione, pagamento e controllo della sosta che illustriamo qui di seguito.
Per quanto riguarda il pagamento della sosta parliamo di sosta su strada e quindi “sosta a raso” pertanto il riferimento è l’Articolo 7 del Codice della Strada in cui sono specificati tutti gli elementi che hanno a che fare con la sosta pagamento. L’Articolo 7 al Comma 5 prevede l’utilizzo di sistemi omologati dal Ministero per il pagamento dei parcheggi, pertanto il Ministero emana delle regole che prevedono l’omologazione dei parcometri che ad oggi sono l’unico dispositivo soggetto ad omologazione da parte del Ministero.

Sono presenti norme tecniche europee riguardo la modalità di costruzione di questi dispositivi ed il Codice della Strada per la loro omologazione in quanto questi dispositivi danno origine a sanzioni a carico di chi li utilizza in modo improprio. Siamo abituati a vedere i parcometri nelle nostre città in una configurazione più o meno standard con pagamento mediante moneta e a partire dal 1° luglio 2016 è entrato in vigore l’obbligo di prevedere anche il pagamento con carta di credito o debito.

Siamo inoltre abituati a pagare il parcheggio conoscendo prima quanto tempo sosteremo e poi esponendo il biglietto sul cruscotto. A questi sistemi di pagamento, nelle diverse città se ne sono aggiunti altri come ad esempio le App telefoniche con le quali è possibile attivare/disattivare la sosta e quindi non occorre pianificare quanto tempo sosterò, in quanto il pagamento è legato alla targa del veicolo. Per quanto riguarda le App non è stato ancora emanato un regolamento e non ci sono decreti di omologazione, quindi siamo ancora in una fase in cui si lascia molto spazio alla creatività, infatti sono diverse le App con cui si può pagare il parcheggio, come anche sono diversi i metodi e le modalità di pagamento da parte dell’utente o da parte del gestore o del Comune e delle “fee” che hanno a che fare col costo di questo sistema.
In alcune aree possiamo trovare gli impianti a barriera che permettono di pagare quando si ritira il veicolo, quindi non occorre pensare preventivamente al tempo di sosta. Normalmente si trovano in aree chiuse e siccome l’impianto a barriera per sua modalità di pagamento non prevede la possibilità di prendere una sanzione dato che si paga e poi si esce, non è un sistema soggetto a omologazione.

Oltre a questi tre tipi di pagamento abbiamo anche il pagamento degli abbonamenti, quindi nei piani tariffari più complessi ci sono diverse categorie che hanno titolo a pagamenti ridotti o convenzionati per singole aree o per singoli periodi, in questo caso oggi si punta ad informatizzare e dematerializzare anche questo tipo di abbonamenti, realizzandoli attraverso portali e quindi legando la targa del proprio veicolo a questa modalità di pagamento.

Il parcometro stesso nella sua evoluzione più moderna, ci consente di pagare con la targa introducendola nel momento in cui si paga, evitandoci così di dover esporre il biglietto sul cruscotto, ma soprattutto consente l’accesso a nuovi servizi come il poter prorogare il biglietto da qualsiasi parcometro nel momento in cui non avessi la moneta sufficiente all’inizio, oppure mi trovassi in ritardo perché ho avuto un impegno, in questo modo non dovrei tornare all’automobile per prolungare la sosta.

Tutti questi sistemi di pagamento oggi sono diffusi e distribuiti nella maggior parte delle città e si stanno diffondendo sempre di più, inoltre danno la possibilità di ottenere una elaborazione del dato che deve essere mantenuta all’interno della Pubblica Amministrazione al fine di una verifica contabile del dato e di un’analisi statistica. Infatti l’Articolo 36 Comma 4 del Codice della Strada che riguarda il piano urbanistico del traffico, chiede alle Amministrazioni di utilizzare sistemi tecnologici su base informatica per rilevare i dati come le presenze dei veicoli ed i pagamenti dei veicoli stessi.

Il pagamento con targa dà quindi tutti i vantaggi fin qui descritto, oggi un ulteriore elemento che può essere inserito nei parcheggi è quello del sensore. In ogni stallo è possibile inserire un sensore che esegue il monitoraggio dello stesso stallo e l’utente può pagare digitando il numero che troverà vicino allo stallo. Questo tipo di pagamento che si chiama Pay by Space, contrariamente al Pay by Plate che è quello delle targhe, consente di eseguire un monitoraggio molto puntuale dei pagamenti validi delle soste attive e delle rotazioni nei singoli parcheggi.
L’insieme di questi ulteriori dati produce un database ancora più complesso e completo, che integrato a tutte le altre informazioni nasce e può servire per modellare al meglio sistemi più sostenibili di accesso al centro oppure pianificare interventi come ad esempio la costruzione di parcheggi multipiano periferici o rinforzo del trasporto pubblico.

Questa quarta pillola si lega alla prima pillola sul perche si paga la sosta dove appunto si spiega che le tariffe della sosta hanno come scopo quello di finanziare interventi che rendano più sostenibile l’accesso al centro, inoltre tutte queste modalità di pagamento oggi consentono a tutti gli utenti di pianificare meglio il proprio spostamento senza per forza dover decidere all’inizio quanto tempo staranno parcheggiati.

L’ultimo anello di questo tipo di sistema integrato è poi il controllo, cioè chi controlla oggi ha la possibilità di farlo attraverso tablet o telefonini; nel caso del Pay by Plate scannerizzando le targhe dei veicoli che sono in sosta e accedendo a un database che dice se quella targa in quel momento sta pagando in una delle modalità previste; nel caso del Pay by Space addirittura è possibile ottenere una mappa nella quale vedere istante dopo istante quali sono gli stalli in cui un’auto sta pagando o in cui è presente un’auto che non sta pagando.

Tutto questo consente di avere una migliore efficacia del controllo e quindi garantire a chi paga la sicurezza di essere protetto rispetto a chi non paga, ma consente anche di accumulare una mole di informazioni da storicizzate per arrivare in futuro ad avere una vera storia digitale delle nostre città.

 

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